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La scoperta delle incisioni rupestri di Cemmo segnalata da Laeng nel 1909

Le incisioni rupestri di Cemmo furono segnalate per la prima volta nel 1909 da Gualtiero Laeng. Da allora numerosi studiosi si sono dedicati alla ricerca, concentrandosi soprattutto sull’arte rupestre.

Solo dagli anni ’80 è emersa con maggiore attenzione anche l’importanza dei contesti archeologici, fondamentali per ricostruire la preistoria e la protostoria della Valle Camonica.

La storia delle ricerche

La scoperta delle incisioni rupestri risale al 1909, anno in cui Gualtiero Laeng inviò una Scheda di segnalazione al Comitato Nazionale per la protezione del paesaggio e dei monumenti, Touring Club Italiano, nella quale comunicava la presenza di incisioni in località Cemmo (Capo di Ponte).

A partire da quell’anno numerosi sono stati gli studiosi e i ricercatori che si sono occupati delle incisioni rupestri. La presenza e la diffusione del  fenomeno dell’arte rupestre ha però lasciato sullo sfondo, almeno fino al 1980, lo studio dei contesti archeologici (abitati, necropoli, luoghi di culto/santuari), gli unici che – insieme allo studio dell’arte rupestre – consentono di avere una visione globale della preistoria e protostoria camuna.

Dal momento che è difficile riassumere oltre 100 anni di ricerche in poche righe, si consiglia a chi desidera approfondire questo tema, di leggere la sintesi elaborata per il Piano di Gestione oppure di consultare la Bibliografia sull’arte rupestre e sui contesti e ritrovamenti preistorici e protostorici della Valle Camonica, aggiornata al 2005.