Se sei qui è perché la narrazione consueta non ti basta.
Sei convinto che ci sia qualcos’altro oltre le storie che si raccontano di solito, sull’arte rupestre, su sé stessi, sul mondo.
Qui ti trovi nell’ombra che il Parco proietta, e lo segue ovunque. Sono distinti, ma non separati. E, come un’ombra, alle volte ti può sembrare che sia sparita, ma è solo perché ti stai facendo accecare dalla luce: in realtà è sempre lì, in mezzo ai piedi. Questo è il meta-parco e da qui attraversi la tana del bianconiglio…

Domenica 18 luglio il Parco Archeologico Comunale di Seradina-Bedolina di Capo di Ponte ha presentato ufficialmente a pubblico e stampa il suo nuovo progetto Il Meta-Parco di Seradina-Bedolina. Un parco allo specchio, vincitore del bando del 2020 di Distretto Culturale e Tavolo UNESCO Valle Camonica Il nuovo racconto della Valle dei Segni, che invitava creativi, designer, esperti di comunicazione e operatori culturali a raccontare il territorio attraverso nuovi linguaggi e codici.

Lo ha presentato nel corso di due eventi ben distinti fra loro. Il primo, in modalità decisamente inconsueta e temeraria, alle 3.30 di notte, con una visita notturna – definita “al contrario” – del Parco, che ha previsto un itinerario inedito, a un orario inedito e con uno sguardo inedito sull’arte rupestre e sul suo racconto. Il secondo evento, certamente più convenzionale, è stato organizzato per le 10.00 del mattino, con presentazione del progetto, breve visita in “stile Metaparco” e piccolo aperitivo conviviale.

Alla base del progetto c’è la volontà di porre il Parco di Seradina-Bedolina come realtà apripista di un nuovo modo di osservare, vivere e riflettere non solo sull’arte rupestre, ma su come l’arte rupestre si presenta e viene presentata a chi la vuole conoscere e la incontra.

Partendo dall’assunto che un parco archeologico di arte rupestre, esattamente come la realtà che vediamo e in cui viviamo, è frutto di una costruzione mentale e culturale entro la quale è fabbricata una narrazione condivisa, a sua volta risultato di determinate prospettive teoriche e specifici processi storici, il Parco di Seradina-Bedolina è giunto alla conclusione di essere un’immaginazione, una proiezione moderna e occidentale di ciò che ci circonda. Che è solo una delle infinite prospettive in cui si può leggere il suo contesto.

Il Parco di Seradina-Bedolina ha così provato a immaginare il suo spazio come se fosse la prima volta, cambiando il suo sguardo e mettendo in discussione gli schemi culturali in cui è immerso da sempre. Ha iniziato a giocare e sperimentare.

E così è nato il Metaparco di Seradina-Bedolina, un parco archeologico che riflette su sé stesso, che non nasconde i meccanismi che lo costruiscono, ma rende trasparenti le narrazioni e le reinventa con creatività. Accanto al parco fisico, con i suoi percorsi, i suoi pannelli, i suoi orari di chiusura, si rivela, come in uno specchio, un alter-ego non fisico che: mette in discussione tutti gli assunti che normalmente si danno per scontati (i confini del parco, la gerarchizzazione degli spazi, la numerazione delle rocce, la definizione di percorsi…); invita alla meraviglia attraverso un nuovo modo di guardare l’arte rupestre che prescinde dal concetto di “patrimonio da fruire”; allena alla complessità, giocando con categorie, convinzioni e percorsi; e, infine, attinge allo smarrimento e allo stupore come potenzialità.

Un guerriero riaffiora dalla roccia grazie a un'ombra e al riflesso di uno specchio
 

GLI STRUMENTI

Per poter aiutare a sperimentare il parco con occhi nuovi, sono stati messi in campo una serie di strumenti e iniziative a supporto delle esperienze vere e proprie “sul campo”, una cassetta degli attrezzi in grado di rendere più evidente e di facile com– prensione i concetti alla base del Metaparco, l’altra faccia (o meglio, una delle altre facce possibili) del Parco Archeologico Comunale di Seradina-Bedolina.

 

IL LOGO

Logo MetaParco di Seradina-Bedolina

Il nuovo logo con il quale il parco si presenta è diventato tondo, diviso in due parti, entrambe a ospitare segni rupestri presenti nei suoi confini.
Nella parte superiore campeggia ancora il vecchio logo in tutta la sua evidenza di scena agricola preistorica, mentre nella parte inferiore sono rappresentate due incisioni non ancora codificate, o per lo meno non in maniera univoca. Non solo. C’è un’altra differenza sostanziale nel modo in cui le immagini scelte per rappresentare il Metaparco sono state incise: in una l’esecutore ha deciso di scolpire il perimetro e i cerchi che vi sono iscritti, nell’altra ha inciso anche lo “sfondo” che li contiene. Più Metaparco e relativo di così! Anche l’ordine delle scritte non è casuale, con il nome del Parco che inizia proprio dove l’occhio naturalmente cade e con il prefisso “Meta” scritto, quasi capovolto, con un tono più leggero, come a intuirne e ipotizzarne solo la presenza.

 

IL LINGUAGGIO E IL MONDO DI COMUNICARSI

Nei mesi che hanno preceduto l’inaugurazione ufficiale, si è lavorato molto alla costruzione di un nuovo linguaggio attraverso il quale esprimersi, all’individuazione delle parole giuste per raccontarsi. Ciò è successo in particolare con la ricerca di un nuovo tono di voce che mantenesse la gentilezza, la disponibilità e la chiarezza che da sempre hanno connotato la comunicazione del Parco verso l’esterno, ma che fosse anche in grado di ispirare, suggerire nuovi scenari, mettere pulci negli orecchi e smuovere anche le certezze più granitiche. Alla fine di un massiccio lavoro di sintesi la comunicazione ha trovato una sua voce unica e riconoscibile, distintiva e fedele – senza derive bipolariste – alle diverse personalità e indoli di Parco (gentile, informato, rassicurante, coinvolgente e propositivo) e Metaparco (riflessivo, a tratti ironico, incorporeo, profondo e temerario).

Il cambio di passo è stato particolarmente evidente nella comunicazione social – dei profili Facebook “ParcoArcheologicoSeradinaBedolina” e Instagram “parcoseradinabedolina” – dove un blocco nero pubblicato nel mese di marzo ha iniziato a segnare un discrimine fisico tra il prima e il dopo.

 

IL SITO INTERNET 

l'homepage del nuovo sito del metaparco di seradina-bedolina
 

Anche la piattaforma web che è stata creata grazie al bando presenta la logica delle “due facce”: quella del Parco tradizionale, che racconta i percorsi, la storia del parco e delle ricerche, le campagne archeologiche e gli aspetti naturalistici che connotano quest’area di Capo di Ponte. La faccia classica e rassicurante che ci si aspetta, in poche parole. E poi c’è la faccia del Metaparco, una faccia più oscura, che con il suo manifesto accompagna oltre la soglia verso il basso, giù giù fino alla tana del bianconiglio di carrolliana memoria. Per far trovare, alla fine della discesa, tante inedite chiavi di lettura attraverso cui decostruire la realtà e rielaborarla in continuazione, con percorsi e fili logici sempre nuovi. Un’esperienza multimediale e dinamica che prova a suggerire solo in maniera infinitesimale tutte le innumerevoli prospettive che un nuovo sguardo può trovare in occasione di una visita reale e fisica nel parco. Questa nuova versione del sito, che ha mantenuto la stessa url di sempre – www. parcoseradinabedolina.it – è visitabile online per tutti a partire da lunedì 19 luglio.

 

I GADGET

In occasione dell’evento inaugurale sono stati realizzati due modelli di t-shirt da collezione che giocano con il linguaggio, l’indole e l’approccio del Metaparco. Sono definiti “da collezione” perché saranno acquistabili solo per un periodo di tempo definito, dopodiché il Parco ne realizzerà altri, tematici, coerenti con la costruzione della rete di connessioni – con altre entità territoriali, associazioni, parchi, istituzioni, e con la comunità in generale – alla quale il parco lavora già da anni e che ora si carica di nuovi significati. Quale occasione di riflessione, partecipazione, dibattito in grado di ampliare ulteriormente, e insieme, le visioni e le prospettive sull’arte rupestre.

Marretta e Salvetti mostrano  una roccia sul percorso marrone indossando le magliette del MetaParco di Seradina-Bedolina
loghi progetto metaparco seradina-bedolina