Un progetto di Lorenzo Caffi per il sito UNESCO: le incisioni rupestri della Valle Camonica si raccontano con il linguaggio della grafica contemporanea e sono pronte a conquistare le vie della Valle dei Segni e del web!

Ai più attenti non saranno certo sfuggiti i manifesti che da alcune ore hanno iniziato a campeggiare per tutta la Valle Camonica e che raffigurano in maniera decisamente inedita il patrimonio di incisioni rupestri del primo Sito UNESCO d’Italia.

Si tratta di MANIFESTO RUPESTRE, il progetto promosso dalla Comunità Montana di Valle Camonica in quanto ente gestore del Distretto Culturale e del Tavolo UNESCO.

Il progetto nasce dalla proposta del grafico pubblicitario Lorenzo Caffi che ha vinto il bando della Comunità Montana che invitava gli operatori culturali, esperti della comunicazione, del marketing, della grafica e dello storytelling alla realizzazione di progetti innovativi in campo culturale, per immaginare nuovi percorsi di rilancio e narrazione del territorio.

MANIFESTO RUPESTRE è un progetto che costruisce la sua narrazione attraverso elementi dal forte impatto visivo e comunicativo per trasportare chi li osserva alla scoperta della millenaria storia delle incisioni rupestri della Valle Camonica e dei suoi parchi archeologici.

I manifesti realizzati sono in tutto 9 e affrontano in modo accattivante e divertente alcune delle tappe fondamentali della storia delle incisioni rupestri camune: dai due riconoscimenti UNESCO (quello del 1979 come Patrimonio dell’Umanità e quello del 2018 di Riserva della Biosfera) alle grandi mostre nazionali e internazionali, passando per la ricerca, gli studi e le campagne di rilevamento, fino alla nascita del logo di Regione Lombardia, aprendo la porta a un futuro di nuove scoperte e nuovi segni ancora nascosti nel fitto della vegetazione camuna, oltre che nelle maglie del tempo.

Protagonisti sono i segni incisi, figurativi o astratti, in un dialogo contemporaneo con il pubblico attraverso l’utilizzo di visual grafici, fotografici o collage e dai contenuti che stimolino la voglia di scoperta e conoscenza. Le figure escono allo scoperto, emergono in panorami nuovi ponendo divertenti interrogativi. Una comunicazione visiva in grado di mostrare che esiste un modo diverso di presentare le incisioni rupestri, attraverso un linguaggio di segni immerso nell’attualità e proiettato al domani.

La campagna di comunicazione di MANIFESTO RUPESTRE si svolgerà fino al mese di settembre: prima attraverso affissioni pubbliche in tutto il territorio della Valle dei Segni, a catturare lo sguardo e la curiosità di residenti e turisti, e poi on-line, attraverso un’intensa campagna di promozione sui social network del Distretto Culturale (che, sia su Instagram che su Facebook, rispondono al nome di vallecamonicacultura).

L’intento? Diffondere bellezza e conoscenza e invitare a vedere da vicino quei segni, nei parchi archeologici del Sito UNESCO, che proprio da questa estate potranno essere visitati acquistando online il biglietto unico, un traguardo che il territorio aspettava da tempo.

Vogliamo che la Valle Camonica si lasci alle spalle questo periodo tragico e che il mondo della cultura si sforzi di trovare nuove strade, nuovi percorsi per presentarsi al suo pubblico. È bello che gli spazi di affissione dei Comuni si colorino della nostra cultura e della fantasia creativa di Lorenzo Caffi.

Attilio Cristini e Sergio Bonomelli

Presidente del Distretto Culturale e Presidente del Tavolo UNESCO, Comunità Montana di Valle Camonica

Per conoscere in maniera più dettagliata il progetto Manifesto Rupestre, sul sito vallecamonicaunesco.it è stata creata la pagina dedicata: 

Nell’ambito della campagna sono stati stampati anche i poster dei nove “Manifesti rupestri”, che saranno a disposizione di albergatori, ristoratori e operatori dell’ospitalità presso la sede del Consorzio DMO Valle Camonica e degli Infopoint della Valle Camonica.

Il progetto è stato selezionato dal Bando “Per un nuovo racconto della Valle dei Segni” promosso dalla Comunità Montana di Valle Camonica grazie a risorse del Ministero della Cultura a valere sui fondi della Legge 77/06 – Anno 2018.